GLO, PDP e PEI: quali differenze?

Pans e Pandas possono riportare nei bambini diverse ripercussioni anche in ambito scolastico tanto che, in molti casi vengono attivati dei supporti specifici.

La D.ssa Cristiana Giungato, educatrice, ci aiuta a comprendere meglio e a districarci in quelle che sono sigle per addetti ai lavori, che noi genitori dobbiamo però conoscere per poter richiedere alla scuole dell’obbligo che frequentano i nostri bambini i supporti corretti che dipendono dalle problematiche riscontrate e dalla presenza o meno di disabilità conclamate.

COSE E’ IL GLO E A CHI E’ RIVOLTO?

GLO è il Gruppo di Lavoro Operativo utilizzato nell’istituzione scolastica per l’inclusione dei singoli alunni che presentano disabilità, e la progettazione di piani di studio che li considerano parte del gruppo classe. È riconosciuto nel D.Lgs. N. 98/2019, nell’art. 9 del D.Lgs. 66/2017 e nella L.104/1992.

È composto, secondo il Decreto Ministeriale n.182/2020, dai genitori dell’alunno o da chi ne esercita la responsabilità genitoriale, dal gruppo dei docenti o dal consiglio di classe presieduto dal dirigente scolastico. Troviamo anche figure professionali specifiche che non sempre fanno parte dell’istituzione scolastica e dall’unità di valutazione multidisciplinare.

E’ necessario tenere delle riunioni da distribuire nell’arco di tutto l’anno scolastico: in primis, entro il 31 ottobre deve essere indotta per sottoscrivere e approvare il PEI (Piano Educativo Individuale); successivamente da novembre ad aprile, per annotare relative modifiche e calcolare verifiche intermedie; ed infine, entro il 30 giugno per la verifica finale ed elaborare l’assistenza per l’anno successivo.

Come ogni organizzazione, presenta delle procedure da rispettare, partendo dal tentativo di capire la disponibilità delle figure professionali e fissare colloqui con i genitori, all’interno dei quali verrà stilato un verbale con i punti principali discussi, la sintesi delle decisioni prese e i nominativi di tutti i presenti.

La scuola presenterà un modello da compilare e da inviare per chiunque volesse partecipare al GLO, i quali verranno successivamente convocati entro cinque giorni prima della data ufficiale. Al termine, il tutto verrà consegnato in segreteria. I docenti, oltre a stilare il Piano Educativo Individuale, esplicitano i punti di forza, le modalità di sostegno didattico, gli interventi di inclusione in progetti specifici, le modalità di verifica e i criteri di valutazione, all’interno della relazione stilata per il GLO. Ascoltare i genitori, per i professionisti è importante per “fare squadra” e costruire il percorso del bambino.

COS’E’ INVECE IL PEI?

Il PEI (Piano Educativo Individuale) ha subìto l’ultima modifica recentemente il 31 ottobre 2022, dove acquista piena efficacia il decreto interministeriale del 29 dicembre 2022 n.182, in cui si prefigge di chiarire i criteri di composizione dei gruppi e l’azione di questi per l’inclusione del GLO e delle modalità di redazione del PEI.

Le novità ovviamente riguardano tutte le sezioni e gli ordini scolastici, dunque dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di secondo grado. Il modello descrive la persona come un’entità in stretta relazione con il contesto socio ambientale-affettivo ed è su base ICF, ovvero instaurato sulla Classificazione Internazionale del Funzionamento racchiuse nell’OMS.

Se il contesto, in questo caso quello scolastico, risulta facilitante e non limitante, riesce a mettere in luce la necessità di osservare il contesto scolastico e indicare i punti che, sviluppati, consentono alla persona di esprimere al meglio le proprie potenzialità. 

Inoltre, dall’osservazione del contesto scolastico, i professionisti riescono a definire gli obiettivi didattici, le strategie, gli strumenti e le modalità che consentono la creazione di un ambiente inclusivo, tenendo conto della dimensione della socializzazione, dell’interazione, della comunicazione e del linguaggio, dell’autonomia sociale e di orientamento, della dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento.

Il nuovo PEI è costituito da 12 sezioni, ovvero: il quadro informativo, gli elementi generale tratti dal profilo di funzionamento, il raccordo con il progetto individuale, l’osservazione sull’alunno per stilare gli interventi di sostegno, gli obiettivi educativi, gli strumenti e le strategie, le osservazioni e gli interventi sul contesto per realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo e sul percorso curriculare, l’organizzazione generale del progetto di inclusione, la certificazione delle competenze con l’uso di note esplicative e la verifica finale con, a seguito, le proposte per il funzionamento ed il supporto necessario.

Infine, il PEI dev’essere redatto in via provvisoria per l’anno successivo e utilizzato come strumento di congiunzione e condivisione tra scuola, famiglia e ASL.

E INFINE COS’ E’ il PDP?

Il P.D.P. è l’acronimo di Piano Didattico Personalizzato, pensato sulle caratteristiche e le esigenze dell’alunno in questione. La legge 107/2010 indica che per gli studenti con DSA o altri bisogni educativi speciali (BES), risulta obbligatorio, in presenza di una certificazione che attesta il disturbo, beneficiare di una didattica personalizzata.

Così come gli alunni che riscontrano disturbi evolutivi specifici, uno svantaggio socio-economico, linguistico, comportamentale, culturale, psico-emotivo o relazionale. Il PDP è un vero e proprio patto d’intesa tra insegnanti, famiglie e istituzioni socio-sanitarie, sia pubbliche che private, con il solo fine di integrare l’alunno e agevolarlo nella comprensione del percorso scolastico.

Deve essere preparato entro la fine di novembre, oppure entro i tre mesi dalla consegna della diagnosi di DSA. E’ un documento composto da più sezioni: i dati anagrafici, le informazioni dell’alunno, la descrizione delle abilità, la programmazione delle attività didattiche e le misure dispensative da adottare, insieme ai criteri di verifica e valutazione.

Giuridicamente è al pari di un piano educativo individualizzato, ma il MIUR afferma nella Legge 562/2019 che il PDP non deve essere una semplice questione burocratica ma uno strumento utilizzato a favore dell’alunno, che lo aiuterà a dialogare ed a cooperare con il gruppo classe nell’ottica della progettazione inclusiva, della corresponsabilità educativa di ogni componente scolastica, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, sempre secondo le tempistiche e l’attivazione delle sinapsi, diverse nell’apprendimento di ciascun alunno.

Dott.ssa Cristiana Maria Giungato

Se aveste bisogno di avere maggiori informazioni e contattare la D.ssa Giungato potete scrivere a pandasbge@gmail.com. Vi risponderà nel più breve tempo possibile!!

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