Comportamenti e Disturbi

La Scuola

Linee guida per Genitori ed Insegnanti

Pans e Pandas a Scuola

PANS e Pandas si verificano quando una risposta immunitaria anomala produce l’infiammazione cerebrale che, non solo influisce sulla salute fisica di un bambino, ma provoca anche difficoltà psicologiche, neurologiche, comportamentali e di sviluppo.

La scuola comprende una parte significativa della vita di un bambino ed in questo contesto, in quelli a cui è stata diagnosticata la Pans/Pandas possono verificarsi alcune difficoltà oggettive legate all’ambiente o all’apprendimento.

Dalla nostra esperienza di genitori, riteniamo necessario e fondamentale aiutare gli educatori a conoscere alcuni aspetti della sindrome Pans Pandas per:

  • aiutarli nell’ affrontare i sintomi che il bambino può manifestare a scuola
  • sostenere il bambino stesso
  • creare un ambiente il più sereno possibile per tutti

I sintomi che, genitori ed insegnanti, riscontrano in ambito scolastico nei bambini a cui è stata diagnosticata la Pans Pandas, variano da soggetto a soggetto e dalla gravità dei casi.
I più diffusi che vengono riscontrati sono:
DOC (disturbi ossessivo compulsivi), tic motori e vocali, ADHD, disturbi d’ansia, problemi sensoriali e marcati cambiamenti di personalità.

In particolare, i bambini possono manifestare comportamenti riferiti a:

  • Iperattività e ADHD (Swedo et al. 1998; Murphy et al. 2007; Leslie et al. 2008; Murphy et al. 2012), faticano a stare seduti e fermi. E’ possibile che spesso non riescano a tenere l’attenzione e lamentino sovente una sorta di nebbia mentale: un “blocco” durante l’elaborazione di un compito che prima dell’esordio non creava, al bambino, la minima difficoltà
  • Frequenza urinaria (Murphy and Pichichero 2002; Bernstein et al. 2010; Murphy et al. 2012), con la necessità di recarsi spesso ai servizi
  • Movimenti incontrollati a scatti come, ad esempio, muovere una gamba in avanti di scatto mentre il bambino è seduto o altro
  • Aggressività o oppositività e disturbo oppositivo provocatorio, nei confronti di un’insegnante a seguito di una precisa richiesta e attacchi di rabbia. Capita anche che il bambino non abbia alcun desiderio di “lavorare” in classe e si opponga alle richieste fatte dall’insegnante di scrivere, ascoltare o leggere, come fanno gli altri alunni
  • Ansia generalizzata o ansia da separazione (Swedo et al. 1998; Murphy and Pichichero 2002; Bernstein et al. 2010,) e attacchi di panico improvvisi ed incontrollati che si manifestano in vari modi come ad esempio, nell’espletamento di un compito in classe o durante un’interrogazione
  • Tic vocali (Bernstein et al. 2010; Swedo et al. 2012) durante l’arco temporale delle lezioni (canticchiare, emettere suoni, tossetta o versi oppure ripetere parole o frasi)
  • Tic motori (Bernstein et al. 2010; Swedo et al. 2012) (strizzare gli occhi, girare il collo)
  • Disgrafia (Bernstein et al. 2010; Murphy et al. 2012)
  • Discalculia
  • Deficit della memoria (Hirschtritt et al. 2009; Lewin et al. 2011)
  • Dolori articolari con frequenti fastidi alle gambe, alle mani o alle articolazioni
  • Restrizioni alimentari in cui i bambini rifiutano alcuni cibi durante l’ora della mensa (Patton et al. 1986; Park et al. 1995; Sokol and Gray 1997; Simon 1998; Sokol 2000, Watkins et al. 2001; Storch et al. 2004; Calkin and Carandang 2007). Ossessioni, compulsioni e paure immotivate (DOC) goffaggine (Murphy et al, 2015) può verificarsi, non solo nel compiere esercizi motori ma, capita, ad esempio che il bambino faccia cadere le cose.

Il ruolo degli insegnanti è fondamentale in sinergia con la famiglia e con il supporto di uno psicologo cognitivo comportamentale. La D.ssa Veronica Valeriani, Psicologa ed esperta in Terapia Cognitivo Comportamentale ci accompagna nella comprensione e gestione dei bambini a Scuola attraverso alcune fondamentali linee guida.

Indicazioni cliniche a cura della Dott.ssa Veronica Valeriani – Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale.

A fronte delle numerose succitate manifestazioni sintomatologiche associate alle sindromi PANS PANDAS illustrerò brevemente delle strategie ed indicazioni terapeutiche utili a fronteggiarle. Tali linee guida sono rivolte sia ai genitori dei bambini e/o ragazzi affetti da sindromi Pans Pandas, sia agli insegnanti e più in generale alle figure educative di riferimento, a supporto del loro lavoro. I genitori, gli insegnanti e gli educatori, in particolare, rappresentano le figure più a stretto contatto con i bambini e ragazzi, pertanto sono i primi in grado di rilevare eventuali anomalie dello sviluppo e del funzionamento degli stessi, e sono tenuti a porle successivamente all’attenzione di un clinico, ove necessario. Sarebbe opportuno, infatti, sottoporre ad un’attenta valutazione le conseguenze psicologiche associate alla malattia in tutte le loro declinazioni, di tipo fisiologico, emotivo, cognitivo e comportamentale. Prendendo in considerazione i sintomi Pans Pandas precedentemente citati illustro qui di seguito alcune linee guida da seguire per un miglioramento del funzionamento dei bambini/ ragazzi nei loro vari ambiti di vita, con una particolare attenzione all’ambito scuola. Linee guida per gli insegnanti:
  • Costruire una comunicazione costante e bidirezionale tra genitori e insegnanti in modo da favorire lo scambio di informazioni circa possibili primi segnali di cambiamento dei bambini e ragazzi (di tipo didattico, medico, psicologico, ecc), o circa la presenza effettiva di problematiche del bambino/ragazzo
  • Svolgere aggiornamenti frequenti per aumentare le competenze di gestione della classe e in particolare degli alunni con bisogni speciali
  • Favorire il dialogo in classe tra i compagni per permettere la costruzione di un ambiente empatico e supportivo
  • Non assecondare il perfezionismo e/o le eccessive correzioni come tendenza naturale dell’alunno a fronte di una possibile presenza di un disturbo ossessivo-compulsivo
  • Riportare l’alunno nel “qui e ora” nei momenti di distrazione, proponendo una partecipazione in classe, in quanto tali momenti potrebbero essere dovuti alla presenza di ossessioni
  • Non prestare attenzione ai tic dell’alunno, né tentare di modificarli ad esempio completando la frase o la parola espressa dallo stesso, piuttosto concedere del tempo affinchè si possa esprimere verbalmente e svolgere i compiti; insegnare ai compagni a mantenere lo stesso atteggiamento
  • Per ogni richiesta di svolgimento di un’attività prevedere un tempo di 5 minuti circa, dopo lo svolgimento della stessa attività, in cui il bambino possa alzarsi e muoversi in un spazio dedicato in classe; qualora non fosse possibile ricavare uno spazio per il movimento in classe, concedere comunque all’alunno di alzarsi e muoversi un po’
  • Qualora il compito/attività richiedesse molto tempo per lo svolgimento o fosse particolarmente complesso, scomporlo in piccole parti o dividerlo in sottocompiti intervallati da un paio di minuti di pausa durante i quali l’alunno possa distrarsi o sgranchirsi le gambe
  • Rassicurare gli alunni sull’adeguatezza delle loro prestazioni ed erogare rinforzi verbali positivi in maniera frequente, prestando particolare attenzione ai comportamenti adeguati, ai comportamenti positivi, quali la collaborazione con i compagni, il prestare attenzione alla lezione, ecc
  • Proporre gruppi di lavoro (piccoli o medi), favorendo l’attivazione di risorse tra pari, per evitare la tendenza all’isolamento dell’alunno
  • Costruire un ambiente sereno ed accogliente per facilitare un miglior inserimento a scuola soprattutto quando è presente ansia da separazione dalle figure genitoriali
  • Costruire un ambiente prevedibile e sicuro per l’alunno (es. programmare le attività da svolgere quotidianamente in classe)
  • Permettere lo svolgimento dei compiti con l’ausilio di metodi compensativi e dispensativi e tecniche e materiali alternativi (es supporti visivi a sostegno delle funzioni esecutive, della memoria, ecc)
  • Ridurre gli stimoli sensoriali disturbanti
  • Imparare ad individuare le variabili che scatenano emozioni di rabbia e comportamenti di aggressività per modificarli successivamente con l‘aiuto di uno psicoterapeuta esperto nella gestione delle emozioni e nella modificazione del comportamento
  • Coinvolgere i genitori in una richiesta di aiuto professionale ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in presenza di tic che inficiano le prestazioni scolastiche
  • Mettere in sicurezza il bambino/ragazzo per evitare la possibile insorgenza di un danno fisico alla propria persona o agli altri durante episodi acuti di aggressività auto e/o eterodiretta
  • Promuovere uno stile di vita regolare (sane abitudini alimentari, sonno adeguato, rispetto delle esigenze fisiologiche dell’alunno)
  • Concedere all’alunno di recarsi ai servizi ogniqualvolta ne sentisse la necessità
  • Strutturare un sistema di regole da seguire come punto di riferimento per il bambino/ragazzo in merito ai comportamenti adeguati da tenere e alle regole sociali
  • Supportare l’alunno nelle difficoltà e nel percorso di crescita, ponendosi nei suoi riguardi in maniera flessibile ed empatica
Si tenga presente che le linee guida illustrate non possono essere generalizzate a tutte le situazioni scolastiche in quanto bisogna tener conto della variabilità individuale dei soggetti, nonché delle risorse già in possesso degli stessi. Per tale ragione, nel caso in cui risulti necessario intervenire tempestivamente su una problematica riscontrata dalle figure di riferimento, è opportuno attivare le risorse e chiedere una consulenza professionale.

Sono la Dott.ssa Veronica Valeriani e sono una Psicologa clinica e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.

La mia attività clinica, di formazione e di sostegno psicologico è rivolta ad adulti, a bambini/adolescenti e alle loro famiglie.
In particolare è rivolta a tutti coloro che vivono una situazione di disagio psicologico relativo a condizioni psicopatologiche o mediche di varia natura che possono generare problemi cognitivi, emotivi e comportamentali.

Ricevo in studio a Milano e a Saronno e svolgo interventi domiciliari e terapie online.

I miei contatti per info e prenotazioni sono:

  • tel. 3274918176
  • mail. valeriani.veronica.vv@gmail.com
  • Skype valeriani.veronica.vv

Il primo passo per risolvere un problema è quello di parlarne.