Pans Pandas e il COVID-19

La PANS/PANDAS durante la pandemia da SARS-CoV-2

A cura di Fernando Prattichizzo

La sindrome neuropsichiatrica ad esordio acuto in età pediatrica (PANS) e i disordini neuropsichiatrici autoimmuni associati con le infezioni streptococciche in età pediatrica (PANDAS) sono sottotipi del disordine ossessivo-compulsivo con suggerita patogenesi autoimmune. Una recente revisione sistematica ha riscontrato che non esiste un’evidenza scientifica per tutte le opzioni terapeutiche, ma che l’esperienza clinica suggerisce siano utili sia il trattamento antibiotico, che immunomodulante.

Suscita perplessità la posizione espressa sull’argomento dall’Istituto di Ricovero e Cura Bambin Gesù, che sul portale descrive la PANDAS come una condizione caratterizzata dall’improvvisa comparsa di tic e di disturbi ossessivo-compulsivi, che possono recedere e recidivare, per la quale rimane ancora controversa sia la diagnosi, che la terapia.

Astraendoci da una diagnosi specifica, occorre considerare che i tic cronici multipli, quando invalidanti, devono essere trattati con farmaci, come pimozide, aloperidolo, clonidina, risperidone, aripiprazolo, clonazepam e carbamazepina, che determinano gravi effetti collaterali. Parallelamente, i disturbi di tipo ossessivo-compulsivo devono essere trattati con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, come fluoxetina, citalopram, escitalopram, fluvoxamina, paroxetina e sertralina, che comportano seri effetti collaterali, quali aumentato rischio di suicidio sotto i 25 anni, disturbi gastroenterici e sessuali.

Quindi, proprio per evitare di dover passare alla terapia psichiatrica, sembra indubbiamente auspicabile individuare le forme con una specifica eziopatogenesi ed attuare quanto più precocemente possibile il trattamento antinfettivo ed immunoadiuvante più indicato per il singolo caso clinico, dopo aver effettuato la diagnosi differenziale con altre patologie similari.

CONSIDERAZIONI DEGLI EFFETTI NEUROLOGICI DA COVID-19

Ai giorni nostri sono emersi tutti gli effetti deleteri degli agenti infettivi a carico del sistema nervoso centrale. Il 22% dei bambini e adolescenti che si ricoverano per COVID-19 o per MIS-C (sindrome infiammatoria multisistemica dei bambini) ha un coinvolgimento neurologico e di questi il 12% sviluppa condizioni minacciose per la vita, come encefalopatia, ictus, demielinizzazione, sindrome di Guillain-Barrè, edema cerebrale fulminante.

Anomalie epilettiformi sono comuni, verificandosi in quasi il 50% dei pazienti monitorati, indicando così che l’impatto del COVID-19 sulla fisiologia cerebrale possa essere maggiore di quanto generalmente apprezzato. Tra i meccanismi del danno neurologico sono invocati l’ingresso diretto virale, l’esagerata risposta infiammatoria con rottura della barriera emato-encefalica, la disregolazione immunitaria post-infettiva e le complicanze dell’infiammazione sistemica. Anche nei casi di guarigione dall’infezione acuta, le anomalie neurologiche sono frequenti a tre mesi di distanza.

La pandemia ha quindi confermato l’indirizzo diagnostico-terapeutico di quei medici che cercano di individuare e trattare le cause di sindromi neuropsichiatriche come PANS e PANDAS, piuttosto che accontentarsi di trattarne le conseguenze.

Il Dott. Prattichizzo è un Medico Specialista in Immunoematologia e Cardiologia. Puoi trovare i suoi riferimenti nella sessione Medici Complementari di questo sito.

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